Il processo di ritiro widia è fondamentale per garantire la sostenibilità e la riduzione dell’impatto ambientale associato allo smaltimento di questo materiale. Le aziende specializzate nel ritiro di widia si occupano di raccogliere e riciclare gli oggetti in widia, sia quelli danneggiati sia quelli non più utilizzati, riducendo così la necessità di estrarre nuove risorse minerarie. Nel vasto panorama dei materiali industriali, il widia (carburo di tungsteno) si distingue come una delle sostanze più preziose e versatili. Grazie alle sue proprietà uniche, il widia è utilizzato in una vasta gamma di settori, tra cui la meccanica, l’edilizia, l’energia e l’automotive. Tuttavia, con il passare del tempo, gli oggetti in widia possono diventare obsoleti o danneggiati, portando alla necessità di un adeguato processo di ritiro per garantire il corretto smaltimento e la valorizzazione di questo materiale. Il widia, abbreviazione di “wi” (Wolframio, cioè tungsteno in tedesco) e “dia” (Diamant, cioè diamante in tedesco), è una lega di tungsteno e carbonio. Grazie alla sua elevata durezza, resistenza all’usura, alle alte temperature e alla corrosione, il widia è un materiale ideale per gli utensili da taglio e altri componenti che richiedono una durata eccezionale. Questo materiale è anche conosciuto per la sua elevata densità, che lo rende particolarmente adatto per applicazioni che richiedono un alto peso specifico. Il processo di ritiro widia è fondamentale per garantire la sostenibilità e la riduzione dell’impatto ambientale associato allo smaltimento di questo materiale. Le aziende specializzate nel ritiro di widia si occupano di raccogliere e riciclare gli oggetti in widia, sia quelli danneggiati sia quelli non più utilizzati, riducendo così la necessità di estrarre nuove risorse minerarie.
Aziende specializzate e mercato
Il ritiro widia è effettuato principalmente da aziende specializzate nella gestione dei rifiuti industriali e nel riciclaggio dei singoli scarti materiali. Queste società collaborano con diverse industrie e aziende che utilizzano il widia nei loro processi produttivi, garantendo la corretta gestione degli scarti e offrendo servizi di ritiro personalizzati. Il mercato del widia è in costante crescita, alimentato dalla domanda di utensili da taglio e componenti resistenti all’usura. Settori come la produzione di macchine utensili, l’industria automobilistica, l’aerospaziale e la lavorazione dei metalli sono tra i principali acquirenti di prodotti in widia. Le società che operano nel mercato del widia offrono soluzioni personalizzate per il ritiro di questo materiale. Collaborano strettamente con le aziende per valutare le loro esigenze di smaltimento e fornire servizi di ritiro tempestivi ed efficienti. Questi servizi includono la logistica per il trasporto dei materiali, l’identificazione e la separazione delle varie leghe di widia, nonché la gestione sicura e responsabile dei rifiuti associati. Grazie alla crescente consapevolezza ambientale e alla promozione di pratiche sostenibili, sempre più aziende stanno adottando politiche di ritiro del widia come parte integrante delle loro strategie di gestione dei rifiuti. Il ritiro del widia non solo contribuisce a ridurre l’impatto ambientale, ma può anche generare benefici economici attraverso il recupero e il riciclaggio delle leghe di widia, che possono essere rivendute sul mercato come materiale riciclato.
Link Utili:
Il Widia, anche conosciuto come carburo cementato, Carboloy o metallo duro, è un materiale utilizzato nelle lavorazioni meccaniche consistente di particelle dure di carburo di tungsteno inglobate in una matrice metallica (spesso cobalto).
Viene prodotto attraverso il processo della sinterizzazione, cioè polveri fini delle componenti vengono mescolate, pressate e poi riscaldate mantenendo una pressione alta in modo che i granuli delle polveri si uniscano a formare un pezzo unico. Questo significa che i metalli duri non sono metalli veri e propri, ma carburi (80-95%) legati da un metallo.
La denominazione gergale Widia deriva dal marchio registrato della Krupp che inventò nel 1926 questo materiale e lo chiamò Wie Diamant (come diamante). I carburi utilizzati sono per lo più carburo di tungsteno, di titanio e di tantalio. Se prevale il carburo di titanio e il cobalto viene sostituito con nickel, il materiale viene denominato Cermet (dall’inglese Ceramic Metal). Se i componenti dei metalli duri o elementi simili vengono uniti tramite fusione, si tratta di stelliti. (Wikipedia)